Friday, November 30, 2007

China

Ok questa è davvero interessante, non so se è arrivata anche a voi la mail con la storia della bambina neonata sul bordo della strada cinese. Vedere foto del genere fanno accapponare la pelle. Non pubblicherò le foto sul blog, non mi sembra il caso, se volete sapere a cosa mi riferisco Tarolli vi può inoltrare la mail. Ci sono alcune considerazioni al riguardo che mi piacerebbe fare.

La prima: chiunque abbia fatto quelle foto (e qui sto dando per scontato che siano autentiche, ma davvero non ci metterei la mano sul fuoco) non è migliore delle altre persone che nelle foto ci stanno, anzi. Evidentemente l’intento di documentare la cosa per ore solo per mostrare che la gente cinese se ne frega di una neonata al bordo della strada è più importante che prestare soccorso alla bimba, per questa persona.

Sul controllo delle nascite: certo che è una cosa terribile che una coppia non possa per principio avere più di un figlio. Ma analizziamo i dettegli. La legge funziona così: se tu e il tuo consorte siete figli unici, allora potete avere più di un figlio, altrimenti, potete comunque avere più di un figlio, ma pagate una multa per averlo. Nessuno è obbligato con la forza a non avere figli. Non esiste l’aborto obbligatorio, come dice la mail. Certo per noi anche l’idea della multa è pazzesca, ma come ho imparato da un po’ di tempo a questa parte, prima di giudicare le politiche cinesi bisogna confrontarsi con i loro numeri. Pensate a quanti sono i cinesi ora, con il controllo delle nascite, pensate a ch problemi sociali e gestionali hanno con questo numero di persone. Pensate a questi problemi se le persone fossero, diciamo, un quarto di più di quante sono ora. L’India non ha una politica di controllo delle nascite. La crescita demografica indiana è incredibile (e me ne sono accorto, sono circondato ogni giorno da indiani!!!) e non mi sembra che da un punto di vista sociale in India si stia bene. I bambini nascono sì, ma poi quanti hanno delle condizioni di vita decenti? Quanti muoiono di fame?

Sulla preferenza di figli maschi. È assolutamente vero che in generale ci sia una cultura che apprezza di più il figlio maschio. Nelle città più grandi, dove il benessere è più diffuso, questa differenza è nettamente assottigliata se non inesistente. Nelle campagne, figlio maschio = forza lavoro, figlia femmina = dote! Non è proprio così, ma ho usato la parola dote per evocare sensazioni di qualche decennio fa in Italia. Pensate ai vostri nonni: quando sono nati loro (ma anche quando sono nati i vostri genitori), era preferibile/preferito un figlio maschio o femmina? La situazione della Cina rurale oggi ha molte similarità con l’Italia rurale di qualche decennio fa.

Il fatto che gli aborti riguardino in maggioranza feti femminili non mi stupisce per le considerazioni di cui sopra.

La cosa del traffico di donne mi sembra una cavolata. È vero che ci sono più uomini che donne (e poi noi italiani gliele rubiamo, eh eh!), allora se non ci sono donne, da dove le trafficano? Dalla Thailandia? Dagli amici giapponesi? Non ci credo molto.

Note conclusive: avete mai letto sul giornale (o sul web, visto il post precedente) di neonati abbandonati nei cassonetti in Italia? È orribile. Se lo facciamo noi che siamo super civilizzati, è plausibile pensare che i cinesi non lo facciano? Moltiplicate l’occorrenza di eventi come questo per la proporzione tra il numero di cittadini italiani e quelli cinesi. Quanto fa? Tanto, vero?

Sulle politiche del governo cinese: anch’io sono critico rispetto a diversi punti some la crescita non sostenibile, divario ricchezza/povertà (e sto parlando dagli stati uniti!!!), l’inquinamento (che pare si stiano mettendo sulla retta via, speriamo), il materialismo imperante. MA. Ma provo a pensare che se si ha a che fare con una popolazione talmente elevata, i normali approcci politici e sociali attuati da noi non funzionano più. Per certi versi è la metafora del comunismo: può funzionare perfettamente in micro comunità autogestite, ma quando lo proponi su grande scala ha storicamente fallito. Molti dicono che i fallimenti storici del comunismo (di cui la Cina è stato un esempio, tra l’altro) sono dovuti al fatto che non era vero comunismo quello applicato. Appunto. Non è praticabile su larga scala.

Il punto (come ha notato anche Chris, un mio amico di SIPA che ha lavorato in Cina per un anno) è che noi, e in particolare molte ONG che si occupano di Cina (ma anche di altri Paesi, come testimonia il mio post sugli human rights) non capiamo bene di cosa stiamo parlando. Quali politiche sociali attueremmo se fossimo nel governo cinese? Funzionerebbero con 1.3 miliardi di cittadini? Ripeto, secondo me il governo cinese non è immune da errori (come del resto i nostri governi, mi pare). Pensate che anche gli errori cinesi si moltiplicano rispetto ai nostri. Per citare Chris (e con lui i cinesi che conosco): ”pensate che il governo cinese non veda i problemi che il paese ha? Pensate che non ci pensi nemmeno lontanamente a risolverli? In cosa sono meglio le nostre politiche, se applicate alla situazione cinese?”

Mi rendo conto che l’argomento è delicato. Ho scritto queste righe abbastanza di getto , quindi ora più che mai il blog è aperto a commenti.

8 comments:

Unknown said...

Ciao a tutti, purtroppo anch'io scrivo di getto senza neppure essere a conoscenza del contenuto della mail citata da Giambo (Ho comunque chiesto a Tarolli di inoltrarmela:a questo punto mi piacerebbe sapere di cosa sto parlando!). Non so molto di Cindia e delle loro storie [Pego che ha sostenuto un esame di Storia cinese potrebbe per esempio dire la sua una volta tanto.Chiusa la polemica con Pego] Mi trovo tuttavia d'accordo con Giambo che stressa molto sulla diversità di numeri, di cultura e storia che ci separano da quelle realtà. Alcuni anni fa ricordo di avere letto un'intervista al segretario del PCC cinese di allora (non Jibao o come si chiama, quello prima). Il giornalista gliela menava sul fatto delle scarse libertà civili in Cina. La risposta lapidaria del segretario fu [cito un po'a memoria]"Guardi io ho la responsabilità di garantire una ciotola di riso al giorno a 1 miliardo di persone." Come dire, le priorità per chi sta al timone sono altre.
Il problema dei diritti umani e delle libertà in Cina è spinoso. A tal proposito tengo sempre presente che l'Illuminismo e la Rivoluzione Francese sono un prodotto dell'Europa (Continentale) e che il rischio di diventare esportatori di Libertà e Democrazia in agguato.. E poi, quando parliamo di cinesi, di quali cinesi parliamo? La Cina deve essere il 3 o 4 paese per estensione. Ci sono, le città e le campagne, la costa e l'entroterra. E di conseguenza ci sono cinesi e cinesi. Dei cinesi delle campagne non sappiamo molto. Le notizie non filtrano e ogni tanto si sente dire che sono in atto repressioni. L'impressione è che ci sia una Cina a due velocità: la città(occidentalizzata, dinamica e moderna) e la campagna (arretrata, rurale, probabilmente analfabeta).
I cinesi delle città stanno conoscendo il benessere e specie i giovani se ne fregano di politica, religione e libertà. Non ci sarà mai (ultime parole famose) un'altra Tienanmen. Una Tienanmen per chi? In favore dei contadini forse? Per carità!Il regime deve rimanere li dov'è per assicurarsi che non accada la catastrofe: se 900 milioni di persone lasciassero la terra per inseguire il sogno della città, il paese collasserebbe. Ci vuole ordine e il regime (comunista????) garantisce questo.
Giambo parla dell'Italia rurale di qualche decennio fa, fa benissimo. Invito tutti a guardare "Novecento" di Bertolucci (1976) per farsene un'idea. L'Italia rurale e padronale partorì un regime (fascista) così come la Cina contadina pose le condizioni per uno di ispirazione comunista.
Ormai ho perso il filo, tuttavia lasciatemi concludere con una serie di rapide osservazioni sul ruolo della Cina nel mondo.
La Cina è un gigante economico che ci fa concorrenza quasi sempre sleale, inquina il pianeta e siede all'ONU con diritto di veto. E' una potenza atomica che minaccia il Giappone per un contenzioso su un pezzo di mare. La Cina occupa illegalmente da molti decenni il Tibet. La Cina è il maggiore azionista del debito USA (possedendo il maggior numero di fondi del tesoro americano, eh già!). La moneta cinese viene appositamente svalutata benché non ve ne sia più ragione.
Ecco, questi sono alcuni fatti. Raddrizzarli sarebbe auspicabile. Sono fiducioso sarà così. Magari prima di Pechino 2008?

Aurora Around the World said...

Alcuni commenti per i commenti di Bobo:
-"La Cina è un gigante economico che ci fa concorrenza quasi sempre sleale, inquina il pianeta e siede all'ONU con diritto di veto."

Prima cosa, per favore dimostrami l'evidenzia che la Cina vi fa sempre concorrenza sleale.

Sì che la Cina sta ancora inquinando tanto, producendo per tutto il mondo. Ma se le aziende occidali non vanno in Cina a produrre, o producono più ecologicamente lì, il risultato sarebbe già molto meglio di adesso. Inoltre, presumo che non segui così tanto la Cina come me :-), ti passo le ultime notizie sulla riforma: da gennaio 2008 in Cina, le aziende (cinesi e straniere) del settore di protezione ambientale e di ecologia possono aver tante agevolazioni fiscali. In più non so ogni anno queste sedi di produzione che inquinano troppo vengono chiuse dal governo cinese, OVVIAMENTE queste notizie positive non arrivano mai al mondo occidentale!!!

-"E' una potenza atomica che minaccia il Giappone per un contenzioso su un pezzo di mare."

Ma non pensi che questo PICCOLO contenzioso su un pezzo di mare alla fine è questione di autorità di un paese?

Gli AMICI giapponesi già sono aggressivi in sè, poi gli mancano pure risorse essendo un piccolo paese sulla penisola, se la Cina non dimostra coraggio e decisione di proteggere il suo territorio, temo che qualcosa simile del 1937-1945 succeda ancora.

-"La Cina occupa illegalmente da molti decenni il Tibet."

Questione di Tibet è veramente complicata. Per la maggior parte di voi occidentali, è un fatto. E invece NON è semplcemente così. Metto un altro commento qua giù per presentarvi un pò di storia cinese.

-"La Cina è il maggiore azionista del debito USA (possedendo il maggior numero di fondi del tesoro americano, eh già!)."

Sì è vero, ma allora?? Sbilanciamento del commercio tra Cina e USA non è mica colpa della Cina che importa tantissimo dall'USA e dal resto del mondo. Solo che gli americani hanno più bisogno dei prodotti cinesi che i cinesi hanno dei prodotti americani. Però in realtà non è neanche semplicemente così, in quanto gli USA blocca tanti tipi di esportazione verso la Cina, ad esempio prodotti di alta tecnologia.

Qua non c'entrava questione di valuta, perché il sistema di valuta cinese è stato collegato col dollaro americano con un tasso fisso accordato. Adesso la Cina ha già modificato il tasso di cambio e sta ancora aggiustandolo gradualmente, cercano di evitare la crisi finanziaria potenziale (alla Cina e al resto del mondo).

Per quanto riguarda la storiella della bambina abbandonata sulla strada, personalmente non ci credo proprio. Sì che in Cina, in campagna la gente preferisce ancora i maschi, ma NESSUNO, proprio NESSUNO farebbe una cosa del genere buttando la propria bambina sulla strada e lasciarla morire così (a meno che i genitori non sono normali che hanno prolemi di cervello o che sono animali). Sì che ci sono alcuni casi che veramente i genitori non possono aver una bambina in più, e di solito cercano di trovare la gente che vuole adottare la bambina (ad esempio, all'epoca della mia nonna che viveva in campagna ed è pure anafalbeta, aveva avuto 5 figlie e 1 figlio. La situazione economica non le permetteva di mantenerli tutti, lei è stata costratta di "regalare" una delle bambine e quindi dovrebbe essere una delle mie zie, a una famiglia che voleva adottarla).

Anche se veramente ci sono i genitori così animali che butta la figlia sulla strada, non ci credo proprio che passano così tanta gente ma nessuna la dia una mano. In Cina le persone buone ce ne tante, e in particolare di solito in campagna la gente è ancora più ingenua e kind-hearted!

E quindi la mia conclusione è: non so se questo articolo è uno di quelli "strumentali" usati dal mondo occidentale???

Aurora Around the World said...

Scusate la lunghezza ma ecco la storia di Tibet che appartiene alla Cina da più di 700 anni!!

Tibet is part of China for more than 700 years

(You may have heard a lot about Chinese invasion of Tibet or sympathetic about Tibet Independent movement in Western media. Do you know that China has 56 nationalities and is never a racist country in history. Do you know that Tibetan immigrated to Tibet several thousand years ago from other part of China? Do you know that when Red Army entered Tibet in 1951, they also recovered other part of China (Chinese army invaded China????). Do you know that before 1951, the feudal lords in Tibet who constituted only five percent of the population possessed 95 percent of the means of production. Do you know that Buddhism was brought into Tibet from China Proper before being developed into the current state? Read the Tibet history before passing your judgment about a nation you have been misled in centuries.)

British and America working hard to separate Tibet from China since 19th century.

During the 19th century, Chinese Qing government control weakened, and prosperity diminished. China suffered massive social strife, economic stagnation, explosive population growth, and Western penetration and influence. Britain's desire to continue its illegal opium trade with China collided with imperial edicts prohibiting the addictive drug, and the First Opium War erupted in 1840. China lost the war; subsequently, Britain and other Western powers, including the United States, forcibly occupied "concessions" and gained special commercial privileges. Hong Kong was ceded to Britain in 1842 under the Treaty of Nanjing, and in 1898, when the Opium Wars finally ended, Britain executed a 99-year lease of the New Territories, significantly expanding the size of the Hong Kong colony.

British aggressors invaded China's Tibet twice in 1888 and 1903. The Tibetan army and civilians rose to resist but were defeated. In the second aggressive war against Tibet, the British army occupied Lhasa, and the 13th Dalai Lama was forced to flee from the city. The invaders compelled the Tibetan local government officials to sign the Lhasa Convention. But because the Ministry of External Affairs of the Qing government believed the Lhasa Convention would do damage to national sovereignty, the high commissioner stationed in Tibet by the Qing government refused to sign it, leaving it ineffectual.

Britain took advantage of the political chaos in China after the collapse of the Qing Dynasty and the new birth of the Republic of China in 1901, and put before the Chinese Ministry of Foreign Affairs a five-point demand, indicating the denial of China's sovereignty over Tibet. Chinese government rejected the brutal demand.

In 1913 the British government inveigled the Tibetan authorities into declaring independence with the supervision and full support by British. Simply the British would like to turn Tibet into British colony like India. Once again British failed.

In the summer of 1942, the Tibetan local government, with the support of the British representative, announced the establishment of a "foreign affairs bureau," and openly carried out "Tibetan independence" activities. These actions were made public and condemned unanimously by the Chinese people. The national government also issued a stern warning. Under this pressure, the Tibetan local government had no choice but to withdraw its decision and reported the change to the national government.

In 1949, America announced in a US newspaper: " The United States is ready to recognize Tibet as an independent and free country."

In 1950, a load of American weaponry was shipped into Tibet through Calcutta in order to help resist the China army entry into Tibet. In the same year, US Secretary of State Dean Acheson openly slandered China's liberation of its own territory of Tibet as "invasion." In the same month the United States prodded some other countries to propose a motion at the United Nations for intervention in China's Tibet. The scheme was unsuccessful in face of the stern stand of the Chinese government and the opposition of some countries.

Former US President George Bush once declared that the coastal areas of China, plus Tibet, Xinjiang and Inner Mongolia, would split. The US' CIA, with an investment of US$245,000, entrusted the University of Hawaii to research whether the tense situations in ethnic areas in China will lead to a split of the country. The research results disappointed them.

In 1957 the CIA culled six young men from among Tibetans residing abroad and sent them to Guam of the United States to receive training in map-reading, radio transmission, shooting and parachuting. Subsequently, the United States trained 170 "Kamba guerrillas" in batches in Hale Camp, Colorado. The trained "Kamba guerrillas" were airdropped or sneaked into Tibet to execute CIA's plan activities. In May 1958, two agents trained by the Americans in the first batch brought a transceiver to the headquarter, which was set up by the rebel leader Anzhugcang Goinbo Zhaxi in Shannan, to make contact with the CIA. United States air-dropped arms and ammunition, including 20 sub-machine guns, two mortars, 100 rifles, 600 hand-grenades, 600 artillery shells and close to 40,000 bullets, to the rebels in the plateau called Chigu Lama Thang. During the same period, United States clandestinely shipped large amounts of arms and ammunition overland to the rebels entrenched in the Shannan area.

It was obvious that 1959 Tibet rebellion was all planned by American government

Form there on, America has been continuously backing the independent movement of Tibet all along. A movie "Seven Years in Tibet" produced by U.S. fooled the American with distorted historical facts. Funding was poured into foundations in U.S. to continue the anti-Chinese activities.

China's sovereignty on Tibet for over 700 years

Millions of files in both Chinese and Tibetan recording historical facts over more than seven centuries are being kept in the archives of Beijing, Nanjing and Lhasa. No government of any country in the world has ever recognized Tibet as an independent state.

British Foreign Secretary Lord Lansdowne, in a formal instruction he sent out in 1904, called Tibet "a province of the Chinese Empire."

In his speech at the Lok Sabba in 1954, Indian Prime Minister Jawaharlal Nehru said, "Over the past several hundred years, as far as I know, at no time has any foreign country denied China's sovereignty over Tibet."

In Lhasa, the capital of the Tibet Autonomous Region, a statue of the Tang Princess Wen Cheng, who married the Tubo tsampo, king of Tibet, in 641, is still enshrined and worshiped in the Potala Palace. The Tang-Tubo Alliance Monument erected in 823 still stands in the square in front of the Jokhang Monastery. The monument inscription reads in part, "The two sovereigns, uncle and nephew, having come to agreement that their territories be united as one, have signed this alliance of great peace to last for eternity! May God and humanity bear witness thereto so that it may be praised from generation to generation."

The following map (From "Historical Atlas" by William R. Shepherd,1923.) had shown Tibet part of Yuan Dynasty. No one can deny that Tibet is always a part of China. Tibet is never an independent country. None of the Chinese government has ever surrendered the sovereignty of Tibet to others.







Yuan Dynasty (1271-1368)
The Yuan emperor established the Xuanzheng Yuan or Ministry for the Spread of Governance to directly handle important military and political affairs of the Tibet region. Choice of its members lay with the emperor and its reports were submitted directly to the monarch.

The central government of the Yuan Dynasty sent officials into Tibet to set up post stations, whose size varied according to the local population, topography and resources. These post stations were linked up in a communication line extending from Tibet up to Dadu (present-day Beijing).

The central government of the Yuan Dynasty also dispatched officials into Tibet to conduct censuses, establish the number of corvee laborers in areas under various wanhu offices and decide the number of corvee laborers, provisions and animal transport the areas along the post route had to supply. Such censuses were conducted three times in Tibet, in 1268, 1287 and 1334..

Ming Dynasty (1368-1644)
In 1368 the Ming Dynasty replaced the Yuan Dynasty in China, and inherited the right to rule Tibet.

The central government of the Ming Dynasty retained most of the titles and ranks of official positions instituted during the Yuan Dynasty. In the central and eastern parts of present-day Tibet, the Dbus-Gtsang Itinerant High Commander and the Mdo-khams Itinerant High Commander were set up respectively. Equivalent to provincial-level military organs, they operated under the Shaanxi Itinerant High Commander and, at the same time, handled civil administration. In Ngari in west Tibet, the E-Li-Si Army-Civilian Marshal Office was instituted. Leading officials of these organs were all appointed by the central government.

The Dalai Lama and the Bainqen Lama are the two leading incarnation hierarchies of the Gelug Sect of Tibetan Buddhism. The Gelug Sect rose during the Ming Dynasty, and the 3rd Dalai Lama was the abbot of one of the sect's monasteries. The central government of the Ming Dynasty showed him special favor by allowing him to pay tribute. In 1587 he was granted the title of Dorjichang or Vajradhara Dalai Lama.

Any official of the Tibetan local government who offended the law was punished by the central government.

Qing Dynasty (1644-1911)
When the Qing Dynasty replaced the Ming Dynasty in 1644, it further strengthened administration over Tibet.

In 1653 and 1713, the Qing emperors granted honorific titles to the 5th Dalai Lama and the 5th Bainqen Lama, henceforth officially establishing the titles of the Dalai Lama and the Bainqen Erdeni and their political and religious status in Tibet.

The Qing emperor made a young Living Buddha of the Xikang area the 7th Dalai Lama and had him escorted into Tibet, and appointed four Tibetan officials renowned for meritorious service "Galoins" to handle Tibet's political affairs.

In order to perfect Tibet's administrative organizations, the Qing Dynasty on many occasions enacted "regulations" to rectify and reform old systems and establish new ones. The Authorized Regulations for the Better Governing of Tibet, promulgated in 1793, had 29 articles. Their major purport was:

The Qing government holds the power to confirm the reincarnation of all deceased high Living Buddhas of Tibet including the Dalai Lama and the Bainqen Erdeni.

The high commissioners will supervise the handling of Tibetan affairs on behalf of the central government, enjoying the equal standing with the Dalai Lama and the Bainqen Erdeni. All the Galoins and those below them are subordinates.



Republic of China (1910-1949)

In 1913, the British government forced the Beijing government to participate in a tripartite conference of China, Britain and Tibet, namely the Simla Conference held at the behest of the British government.

On July 3, 1914, the Chinese government representative Chen Yifan upon instruction refused to sign the Simla Convention. In his statement, Chen said, "Government of China refuses to recognize any agreement which His Majesty's Government and Tibet might conclude independently either now or in the future." The Chinese government also sent a note to the British government, reiterating its position.

In the summer of 1942, the Tibetan local government, with the support of the British representative, announced the establishment of a "foreign affairs bureau," and openly carried out "Tibetan independence" activities. These actions, as soon as they were made public, were condemned unanimously by the Chinese people. The national government also issued a stern warning. Under this pressure, the Tibetan local government had no choice but to withdraw its decision and reported the change to the national government

People's Republic of China (1949 - now)
After a long civil war and the World War II, Chinese people finally established Peoples' Republic of China on October 1, 1949. All foreign powers had been driven out of China. PRC continued in recovering the rest of Mainland China and its army entered Tibet in 1951.

Tibet is one of the Autonomies in China. So far no country in this world ever raised doubt in China 's sovereignty right over Tibet. Any claim of Chinese invasion of Tibet in 1959 is nonsense. There are no historical evidences or legal positions that China has lost its sovereignty over Tibet. "Invasion" has no meaning to a country exercising its sovereignty right on its own land.

Freedom and Human Right

Before 1951, Tibet was under a feudal serfdom characterized by the dictatorship of upper-class monks and nobles. The feudal lords who constituted only five percent of the population possessed 95 percent of the means of production. Tibet serfs were even more miserable than the black slaves in the United States before the civil war. Tibet was at that time not peaceful at all because the struggles between the slaves and their lords were very fierce.

Before 1951, there were no other religions allowed in Tibet. There were evidences that missioners were killed in Tibet in the past.

Tibetans now enjoy their freedom of religions and are liberated from the feudal serfdom system. They live in a much better society than before.

It is obvious that British and America support to Tibet independent movement is not for freedom or human right. It is purely a political game. It shows again and again their ambitious in taking over China and their continuous anti-Chinese sentiment, which has been exercised for a few hundred years.

Unknown said...

Ciao Hui, ho letto il tuo commento che ovviamente era uno dei più attesi . Provo a chiarire il mio pensiero riguardo alle ultime righe su cui anche tu ti sei maggiormente concentrata.
Quello che intendevo dire è: non lasciamo che gli interessi economici abbiano la meglio sulla politica poiché scopo della politica è il bene comune.
Il bene comune, dal mio punto di vista sia chiaro, è: uno sviluppo sostenibile in termini di diritti dei lavoratori - in questo caso - cinesi (questo è ciò che intendevo per concorrenza sleale. Come osservi tu stessa, i diritti dei lavoratori o megli l'assenza di tali dirittti è d'altronde la ragione stessa per cui molte multinazionali delocalizzano in Cina); sviluppo sostenibile in termini ambientali (hai ragione, la notizia era di questi giorni sugli sgravi fiscali; tuttavia la Cina - ma anche gli USA!! - sono tra i pochi paesi ancora legati al carbone); il bene comune è evitare che ci siano tensioni internazionali fra paesi che storicamente non sono mai andati troppo d'accordo e in caso trovare una soluzione che possa essere accettabile per entrambi ma specie per la parte più debole. Questo vale tanto per il Giappone quanto per Taiwan, di cui ormai nessuno parla. Lo sapevi che Taiwan (storicamente alleato degli USA) viene ormai riconosciuto credo solo dal Vaticano?
Quanto al Tibet, cacchio la situazione è davvero ingarbugliata e a questo punto non so più che dire.
Finisco tuttavia brevemente con una storia, quella del Trentino Alto Adige che sebbene non abbia nulla a che vedere con il Tibet credo offra una buon esempio di cosa intendo per (real) politica.
Il trentino-alto adige era parte dell'impero romano fino al 453 d.C. Dopo di allora, sono seguiti credo 2 o 3 secoli di incertezza (invasioni barbariche) al termine dei quali viene fondato il Sacro Romano Impero Germanico (800 d. C. circa), durato fino a Napoleone. Dall'800 d.C. al 1918, Trento e Bolzano erano regioni del sacro romano impero prima e dell'impero austroungarico poi. La provincia di trento è a tutti gli effetti italiana, quella di Bolzano praticamente tedesca. Il regime fascista allora organizzò trasferimenti di massa con l'apertura di industrie, proprio a Bolzano. A tutt'oggi Bolzano è perlopiù italiana, ma la provincia di BZ quasi tutta tedesca. Alla fine della seconda guerra mondiale, il primo ministro italiano Degasperi non volle concedere l'autonomia solo a Bolzano per evitare che diventasse uno stato tedesco in territorio italiano. Quindi legò l'autonomia dell'Alto Adige a quella del Trentino. Quando negli settanta gli indipendentisti altoatesini iniziarono a metterci le bombe (ci fu anche questo), l'esercito italiano non invase l'Alto Adige. Piuttosto, Roma mandò a Bolzano così tanti soldi che a qualche anno di distanza una terrorista disse: "Coi soldi, ci hanno comprato l'anima."

Per finire, se la comunità internazionale facesse più politica che interessi, Cina e India sarebbero due superpotenze a cui guardare come esempi e opportunità anziché con diffidenza e timore.

Unknown said...

il blog di giambo si anima!! io tengo a precisare che la mail che ho inoltrato anche per me è una gran cagata. Fra l'altro, il fatto che non se ne sia mai sentito parlare in un GIORNALE la dice lunga sulla verità della cosa..
Riguardo alla polemica Bobo-Hui mi inserisco di sbieco e forse non dicendo niente (come sempre?)difficile farsi davvero una idea della cosa, sentendo le parole di chi viene dalla realtà in questione, contrapposte a quelle "ufficiali" date per certe dalle nostre autorevoli fonti. Io ho avuto lo stesso problema parlando in tempi diversi con un turco e una armena sulla questione armena, e parlando ogni giorno con il mio attuale coinquilino croato della guerra nei Balcani..
insomma, non ho detto niente.. è vero.. però non so proprio che dire!

Unknown said...

Ultimo post e poi taccio!
Un paio di precisazioni:

Taiwan è riconosciuta da ben 23 stati che di seguito vi elenco:

1. Belize (1989)
2. Burkina Faso (1994)
3. Repubblica Domenicana (1957)
4. El Salvador (1961)
5. Gambia (1995)
6. Guatemala (1960)
7. Haiti (1956)
8. Città del Vaticano (1942)
9. Honduras (1965)
10. Kiribati (2003)
11. Malawi (1966)
12. Isole Marshall (1998)
13. Nauru (1980, 2005)
14. Nicaragua (1990)
15. Palau (1999)
16. Panama (1954)
17. Paraguay (1957)
18. Saint Kitts e Nevis (1983)
19. Saint Vincent e Grenadine (1981)
20. São Tomé and Príncipe (1997)
21. Swaziland (1968)
22. Isole Salomone (1983)
23. Tuvalu (1979)

E poi: la moneta cinese è stata rivaluta per l'ultima volta nel Luglio 2005 (Fonte Wikipedia).

L'affermazione "Tibet is part of China for more than 700 years" non so da dove sia stata presa.

Tuttavia, fonte Wikipendia:

"Dal VII al X secolo il Tibet era costituito da un forte impero. La società prevedeva tre tipi di proprietà: quella della nobiltà, quella del clero buddhista e quella libera. Questa forma di società continuò per un millennio, fino, cioè, all'invasione cinese del Tibet del 1950.
Dal XIII secolo il Tibet era annesso all'Impero Mongolo. A seguito di questa annessione, l'attuale Repubblica Popolare Cinese rivendica il territorio tibetano come parte della Cina, pertanto reclama la legittimità dell'annessione del Tibet. Alcune critiche rivolte alla Cina replicano che sarebbe come se l'India rivendicasse diritti nei confronti di Myanmar (ex Birmania) in quanto in passato appartenenti entrambe all'impero coloniale britannico.

In realtà i Mongoli annetterono il Tibet prima di conquistare la Cina e il loro dominio cessò quando questi persero potere nel paese. I Mongoli lasciarono il comando alla scuola di buddhismo Sa-Skya. Seguì un interregno nel quale dominarono dinastie secolari. I Mongoli tornarono ad invadere il Tibet all'inizio del XVI secolo, restituendo il potere alla massima autorità religiosa, il Dalai Lama.

All'inizio del XVIII secolo, la Cina ottenne il diritto di avere un commissario residente chiamato amban a Lhasa. Quando i Tibetani si ribellarono contro i Cinesi nel 1750 e uccisero l'amban, l'esercito cinese entrò nel paese e ne nominò il successore."

Purtroppo, e qui si apre un altro argomento di discussione di tutt'altro genere, la maggior parte delle notizie contenute in queste righe proviene da una fonte che di fatto è una non-fonte: Wikipedia.
Se qualcuno possiede fonti autorevoli si faccia avanti.

Unknown said...

chi di blog ferisce di blog perisce; ecco qui un articoletto sulla famosa mail http://attivissimo.blogspot.com/2006/01/bella-la-cina.html

LG said...

Come al solito arrivo troppo tardi a commentare un post interessante, però le mille pagine scritte finora mi avevano un attimo spaventato.
In due parole, concordo sul fatto che interpretare la realtà cinese può essere molto difficile per noi; questa però può essere anche una scusa usata per giustificare i mezzi utilizzati dal "partito". Insomma, se hanno la responsabilità di garantire una ciotola di riso a un miliardo di persone non possono certo farsi degli scrupoli su come ottenerla. Ma per quale motivo negare i diritti dei singoli individui dovrebbe servire a questo scopo? La storia ci dice il contrario. Probabilmente é vero che alla maggior parte dei cinesi non interessa al momento la libertà quanto ottenere il benessere, e ora che lo stanno raggiungendo non possiamo aspettarci particolari rivoluzioni; ma in questo non c'é nulla di sorprendente, nè di diverso da quello che é accaduto in Europa. A ribellarsi sono sempre state le popolazioni affamate, guidate da elite intellettuali che poi le portano dove vogliono. Forse le future generazioni borghesi, cresciute senza assilli economici, potranno spingere per il cambiamento.
E' quindi difficile commentare la politica interna cinese, specialmente per quanto riguarda il controllo delle nascite (forse é inevitabile e sicuramente utile, ma non mi piace per niente che questo non valga per chi ha i soldi..veramente impossibile a questo punto parlare di comunismo). Ho però avuto il piacere di sperimentare il funzionamento della sanità cinese, con gli scontrini e i pagamenti anticipati, gli ospedali per stranieri semivuoti e i formicai per i cittadini normali (non parliamo dei poveracci, quelli é meglio che non si avvicinino neanche agli ospedali); c'é qualcosa che non va e non ci sono ciotole di riso che tengano (é vero, negli USA la situazione é simile ma questo é un altro discorso).
Poi c'é la politica estera: senza entrare nel merito delle varie beghe con le altre potenze (Giappone, USA, Russia), non credo si possa discutere sul fatto che la Cina sta utilizzando il suo diritto di veto all'ONU per difendere esclusivamente i suoi interessi, azzerando le già scarse possibilità di intervento in paesi in cui i diritti umani vengono calpestati (Birmania, Sudan, ecc..). Inoltre sta sviluppando alleanze con dittatori (Corea del Nord, Iran) o aspiranti tali (Russia), allo scopo di formare un polo capace di opporsi agli stati uniti. (Anche qui, é vero che gli USA seguono la stessa politica da anni, ma non é un motivo per non criticarla)
Un acquirente come la Cina, che non pone pregiudiziali di nessun genere sui governi da cui acquistare petrolio, permette ai regimi corrotti di Congo e Sudan di mantenersi. Poi ci sono Taiwan e il Tibet; sulla storia di questi paesi potranno anche non esserci dei dati universalmente condivisi, ma credo che in linea generale siamo tutti d'accordo sul diritto dei popoli all'autodeterminazione. Il Tibet é unificato da una religione e un leader carismatico che non viene riconosciuto dalla Cina: é chiaro che le simpatie della comunità internazionale vadano nella sua direzione. Si tratta probabilmente solo di una questione di tempo; non appena la Cina allenterà la morsa, il tibet si dichiarerà indipendente. Non farebbe una figura migliore a rassegnarsi subito ad un fatto inevitabile?