Thursday, October 25, 2007

Human Rights


Ciao a tutti, è arrivato il momento di presentarvi un pò più in dettaglio le persone più cool che bazzicano da queste parti. Le ho nominate di sfuggita nelle mail o in altri post (o forse no, non importa), non si tratta di italiani dal nome animalesco o di maniaci che parlano nei bagni, ma sto parlando del gruppo human rights (+ friends). Sono un gruppo di attivisti di diritti umani, che vengono da un po’ di parti del mondo, e sono qui per un programma di 4 mesi in congiunzione con ONU e SIPA (a Columbia). Un po’ di presentazioni (non ho foto, mi spiace, ma arriveremo anche a quell’argomento, e poi preciso che i nomi sono scritti come li ho ascoltati, non sono sicuro della correttezza):

Durett: dal Camerun, impegnato in questioni riguardanti l’energia idroelettrica (che è la principale fonte di energia in Camerun). La principale compagnia idroelettrica del Paese, che era sana (da un punto di vista economico) è stata venduta pezzo per pezzo negli anni dal 99 ad oggi a compagnie straniere, statunitensi e prevalentemente ad una canadese. La privatizzazione ha fatto sì che le persone che vivono vicino agli stabilimenti subiscano tutte le peggiori conseguenze (inquinamento, terreno non coltivabile, ecc.) senza trarre benefici (energia elettrica in casa ad un prezzo accettabile, per esempio). Anzi, il prezzo dell’energia elettrica è decisamente aumentato e molte famiglie non se la possono permettere!!! Lui lotta per questo. Un dato interessante riguardo al Camerun: forse molti di voi già lo sapevano, ma il Pease è diviso in 2 parti, una francofona (la maggioranza) e una anglofona (minoranza). La situazione è stabile, ma Durett dice che ci le tensioni (anche etniche in certi casi) sono reali, e c’è una calma che è solo apparente. In più, da quando il Pease ha elezioni, c’è sempre stato lo stesso presidente!!! Stiamo parlando di un periodo tra i 20 e i 30 anni!!! Ovviamente è una persona corrotta, ma già c’è preoccupazione per quando morirà, per la lotta per la successione, ora come ora non sembra esserci una figura abbastanza carismatica o “positiva” che possa sostituirlo. Durett è il primo del gruppo che ho conosciuto, non so quanti anni abbia, probabilmente sulla trentina, ed è veramente strasimpatico, in più appassionato di calcio. Un grosso insomma.

Juy: dalla Tailandia. Lavora per una ONG, e si occupa di garantire i diritti di chi ha contratto l’HIV. Si trova molto spesso a lottare contro le case farmaceutiche, che non permettono accesso al trattamento alle persone economicamente più svantaggiate. infatti il prezzo di molti farmaci rimane proibitivo, e l'alternativa, fornita da una compagnia indiana ad un prezzo accessibile, è proibita in mezzi pià o meno torbidi. Juy non si sta adattando a New York, non le piace la mentalità delle persone negli stati uniti, insomma non vede l'ora di tornare in thailandia. In più abbiamo scoperto che i nostri paesi sono molto simili per scandali di politici, conflitti di interessi e soprattutto cortissima memoria dei cittadini nel ricordare le nefandezze di tizio o caio quando si ripropone alla ribalta a pochi anni da qualche scandalo. In particolare anche la thailandia ha avuto il suo berlusconi, nella figura dell'ax premier e ora presidente del manchester city, la squadra di calcio!

Christian: dal Congo Brazzaville. la prima cosa che lo ha colpito è che la gente sgrana gli occhi quando dice da che Paese proviene. Pochissimi sanno dov'è al primo colpo (anch'io sono tra gli ignoranti). Christian promuove i diritti delle vittime della guerra che ha insanguinato il suo pease per diversi anni, ed in più cerca di lottare contro la corruzione del suo governo. Una volta è stato arrestato, minacciato e torturato perchè aveva lasciato il suo Paese, a detta del governo per andare all'estero a diffamarlo. Una volta mi ha raccontato una cosa che ha dell'incredibile: l'Africa è divisa tra la Francia e gli Stati Uniti, in una nuova forma di colonialismo che è un risultato della forma classica. In particolare, l'attenzione degli Stati Uniti è rivolta ai Paesi anglofoni (e proprio nella lingua e in certe strutture sta la dipendenza dal colonialismo classico), mentre quella della Francia ai Paesi francofoni. Se vai negli Stati Uniti a parlare di Congo Brazzaville, nessuno lo conosce, se dici invece Nigeria, tutti la hanno almeno sentita nominare. E viceversa in Francia. Il punto è che le popolazioni di Stati Uniti e Francia ricevono notizie solo riguardanti i Paesi con cui i loro governi sono interessati a commerciare, o meglio sfruttare. Se sei un attivista in Congo Brazzaville, facilemente non otterrai molto andando a chiedere aiuto o attenzione negli States: devi andare in Francia! PAZ-ZE-SCO !!!

John : Sierra Leone. dopo la fine della guerra civile, molti sforzi sono stati fatti per dare terre e diritti a chi aveva partecipato al combattimento, per farli riadattare ad una vita "normale". ma niente è stato fatto allo stesso livello per le vittime di guerra. John lavora per promuovere i loro diritti. John non può dire a nessuno dove abita, perchè metterebbe in pericolo l'incolumità della sua famiglia. Ha detto di aver visto "Blood Diamond" solo di recente. In sierra leone la gente si rifiuta di guardare questo film perchè non è stato girato in sierra leone, ma da altre parti, e quindi la sierra leone non ne ha beneficiato direttamente. dopo averlo visto, ha detto che rappresenta molto bene ciò che succedeva in sierra leone verso la parte finale del conflitto.

purtroppo non ricordo i nomi degli altri nel gruppo, li ho incontrati solo una volta o due e non ci ho mai parlato molto. comunque ci sono: un indiano che promuove i diritti di gay, lesbiche e trans in una regione indiana. sono un gruppo di circa 30000 persone, e sono trattati alla stregua dei paria, gli intoccabili. Una messicana che lavora in baja california, promuovendo i diritti delle donne che vengono costantente abusate, sia da un punto di vista fisico che morale. Una mongola che lavora per far sì che lo sviluppo delle strutture democratiche nel suo Paese (a partire dal crollo dell'unione sovietica), vada di pari passo con lo sviluppo dei diritti dei cittadini (in particolare di contadini, che si vedono le terre espropriate a prezzi ridicoli o dal governo o da compagnie straniere).
Una ragazza della Cambogia, che racconta di come veramente WTO, Banca Mondiale e compagnia bella gestiscono i rapporti con i paesi più poveri. Siccome la Cambogia sopravvive dei fondi erogati dalla banca mondiale, deve sottostare totalmente a ciò che le viene consigliato dall'esterno come piano di crescita economica. Anche se in Cambogia il governo si rende conto, conoscendo il territorio, la propria gente, insomma il Paese, che certe politiche economiche non funzionano, le deve accettare passivamente. queste politiche economiche sono dettate da cosiddetti "esperti" occidentali. sapete quanto tempo spendono questi "esperti" in Cambogia prima di dettare le suddette politiche? uno, forse 2 mesi. e in 2 mesi al massimo già sono così esperti del Pease che sanno cosa è meglio per lui...non fa una piega! tra parentesi questo doscorso è valido per tutti i Paesi nelle stesse condizioni della Cambogia: John, Durett, Christian, tutti concordano.

Probabilmente molti di voi già erano a conoscenza di queste informazioni, io alcune le avevo lette, ad esempio nel libro del mitico Stiglitz (che guarda un pò è Professore a SIPA, Columbia), grande Ema! Ma vi assicuro che sentirle dire da amici, che ti guardano dritto negli occhi e tu percepisci che non hanno vissuto bene come te, a causa di un mondo terribilmente ingiusto, fa un effetto particolare. noi leggiamo sui giornali, vediamo in tv alcune di queste storie. loro hanno amici morti, vengono diffamati, minacciati, torturati. lo vivono sulla propria pelle, ogni giorno. parlare con loro fa venire i brividi a volte, per loro il mondo è veramente bianco e nero, perchè la differenza tra il fare una cosa o un'altra reppresenta la differenza tra far vivere o morire i loro vicini di casa.

fatemi sapere che ne pensate. Ho messo in piedi questo blog anche per poter discutere un pò con voi di queste cose, anche se non possiamo parlarci direttamente.

4 comments:

Unknown said...

mi rifiuto di commentare se sono l'unico a farlo! come sempre appena si propone qualcosa sono tutti occupati... beh, io ho visto Blood Diamond proprio lunedì, fra l'altro in inglese, visto che ormai so tutte le lingue..
Le cose che dici e scrivi sono intuibili, e tutti noi in verità le sapevamo (se solo leggiamo i giornali..), solo che non ci si pensa e si chiude gli occhi.
E' una cosa naturale e non ci possiamo colpevolizzare troppo, certo ci sono da fare due calcoli, riguardo ai propri miti e a tutto il resto.
Credo che per cambiare molto si potrebbe fare davvero poco; e non è la frase della pubblicità!
bene sono stato abbastanza retorico, aspetto risposte.

LG said...

Dovrei commentare anche solo per non dare a Tarolli occasione di menarla..
Per prima cosa vorrei dire che effettivamente non sapevo niente del Congo Brazzaville, ma d'altronde secondo il neocolonialismo dovrei conoscere solo Eritrea e Libia!
Conoscere persone impegnate in questo ambito deve essere molto interessante, é un po' come vedere applicate nella realtà delle problematiche di cui prima sapevi l'esistenza solo da libri/giornali/ecc.. Resta una spiacevole sensazione di impotenza, anche perchè mi pare che le possibilità di intervento dei nostri governi in questi ambiti (ANCHE se ci fosse una volontà che non c'é) siano sempre più ridotte, schiacciate da lobby, multinazionali e logiche di mercato. L'unico modo per rendersi utili resta l'impegno diretto, e anche solo parlarne un po' può essere importante.
E a proposito di human rights, date un occhio a quello che succede in Birmania (dove si é vista ancora una volta l'utilità dell'ONU, che mi pare in ulteriore involuzione) e Somalia (dove ci si avvia verso un altro decennio di disordini grazie agli amici a stelle e striscie).
E anche i decreti "straordinari" anti-rumeni in Italia non sono male, nel nostro piccolo

chiara said...

Quindi in ottica Guglie rispondo anch'io :) grazie a berti che ha aizzato i nostri animi!!
Che dire amici, quando leggo queste cose l'unica cosa che provo è vergogna per la mia ignoranza, dovuta ahime anche alla pigrizia!! E' che a volte provo quasi la sensazione che ci siano talmente tante situazioni come quelle descritte che quasi sembra più facile credere invece che ci siano solo i nostri problemi interni....problemi che ora sembrano inezie!! D'altra parte qui in Italia deve scapparci un morto perchè si affrontino i problemi (anche nelle maniere sbagliate vorrei puntualizzare), in tanti altri paesi deve scapparci il genocidio...e ancora a volte non è sufficiente!!! Mi viene da chiedermi quale deve essere la molla per svegliare gli animi....Anche in Birmania, un gran parlare su tutti i giornali, ma ora sembra che la Birmania sia stata di nuovo inghiottita nell'oblio!!

un bacione a tutti!!

per fortuna c'è la speranza!!

Unknown said...

Grande oggi che la voglia di lavorare mi assale, ho speso il tempo necessario a capire come funziona un blog..
Inutile dire che condivido le opinioni di chi mi precede e mi limito a lanciare un paio di provocazioni.
La prima: la ricchezza e l'opulenza (mi piace qst parola, se la pronunci lentamente da' proprio l'idea.. o p u l e n z a) del mondo in cui viviamo ha un costo in termini di risorse e in termini sociali. Il progresso necessita innovazione, l'innovazione benessere. E il benessere e' una grossa tentazione. Tanto piu' il benessere e' accessibile a costo praticamente zero, tanto piu' lo facciamo nostro senza sensi di colpa. Rinunciarci non solo appare insensato, ma pure controproducente perche' ti isola rispetto ai piu'. Gli scarti del benessere sono molti: i gas serra, le discariche, le armi nucleari, la desertificazione. E poi il consumo di risorse non rinnovabili. Risorse che in genere non sono nostre. Europa, USA, Canada non si possono permettere la ricchezza di cui godono. Ma se la prendono, anzi la rubano. Ma gli scarti sono anche guerre, massacri, carestie, cose insomma che cambiano la vita non di alcune, ma di molte persone, di popoli, di etnie etc etc etc.
Non credo di avere scoperto l'acqua calda. Pero' ne sono consapevole e non faccio nulla per cambiare la situazione. Uso la macchina quando posso, mi aggiorno alle mode del momento e non spendo un secondo del mio tempo libero nel volontariato. Mi piace la politica, ma non mi impegno neppure in quella. Non ne vado orgoglioso, ma non mi nascondo dietro ad un dito. Ci penso.
La seconda provocazione e' la seguente: gli emarginati, i poveri e relitti del progresso popolano le strade di Toronto. Sotto casa mia c'e' un campionario di Ultimi (drogati, poveri, prostitute, alcolizzati, ci sono tutti). Sono sotto gli occhi di tutti. Anche in Italia ci sono (meno). Non possiamo cambiare il destino del Congo Brazzaville, ma possiamo dedicare un po' del nostro tempo agli alcolizzati? Agli immigrati (anche rumeni)?