Tuesday, January 15, 2008

Patti (Lateranensi) chiari ed amicizia lunga

Pubblico la mail di Bobo sulla polemica che e' scaturita sull'invito del Papa alla Sapienza, cosi' anche chi non l'ha ricevuta puo' leggerla e commentarla facilmente.


"Apprendo con piacere e un poco di amarezza come la visita del Papa a La Sapienza sia stata annullata. Un'uscita pubblica del pontefice fortemente contestata avrebbe leso la sua immagine ieratica. D'altronde se il contraddittorio non piace ai politici, figurarsi se possa piacere a colui che siede sulla cattedra di Pietro.
Ahime', come ormai c'era da aspettarsi, le voci della pubblica opinione si levano a difesa di una liberta' di espressione che mi pare sia sempre piu' spesso intesa a senso unico.
Mi chiedo se, a distanza di 700 anni, qualcosa sia cambiato rispetto a quell'Italia di Guelfi e Ghibellini, dove Dante dovette subire l'onta dell'esilio. E in tutta onesta', con un pizzico di provocazione e di esagerazione [Presidente, mi consenta], non ho difficolta' ad immaginare una Commedia bruciata oggigiorno nelle pubbliche piazze.
Sulla base di queste premesse, mi sembra sempre piu' difficile identificarmi in un partito democratico appiattito su posizioni moderate, di un moderate che sfiorano l'essere conservatrici. Come se la laicita' fosse cosa da bolscevichi.
[A questo riguardo, mi piace sempre rileggere l'articolo 1 della costituzione Francese che recita a chiare lettere "La Francia e' una repubblica laica ...".]
Che il sindaco di Roma vada a farsi tirare le orecchie in Vaticano gia' mi sembrava deplorevole. Che ora Veltroni si schieri apertamente a favore dell'intervento di Ratzinger alla Sapienza e' conferma di totale subalternita'.
Mi rendo conto via via del perche' non ci sia nulla di anormale, viste le premesse, nel fatto che in Italia un 10% della popolazione voti tutt'ora partiti incredibili come Rifondazione o PDCI (ed io sono stato uno di quelli...)...
Un' unica, magra, consolazione in questa vicenda e' costituita dalla presa di coscienza che l'Universita', fra mille problemi che attraversa, e' tutt'oggi luogo di dibattito e di libero pensiero. Che per di piu' siano stati 67 professori dell'Istituto di Fisica a manifestare il loro dissenso, mi concede certo un pizzico di orgoglio, ma mi pone d'altronde una domanda: perche' quei 67 firmatari non hanno riscosso l'appoggio della pubblica opinione laica che pure credo esistere in Italia?"

Bobo

11 comments:

Giambo said...

A proposito ho alcune considerazioni (un po' provocatorie):

1) non credo che la presenza del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico sia da considerarsi un'assecondamento da parte dell'universita' stessa alle posizioni del Pontefice in generale, e tantomeno per quanto riguarda l'ormai abusato Galileo (in pochi a citare Giordano Bruno, che ha avuto una ben piu' calorosa sorte, ed era filosofo della scienza pure lui). la scelta dell'occasione per l'invito forse non e' molto azzeccata, ma ho il sospetto che qualsiasi occasione sarebbe stata buona per una polemica. scusate un po' , ma a Trento per l'inaugurazione era stato invitato Amato e gli studenti non hanno nemmeno potuto partecipare. non mi sembra una situazione milgiore, e quindi se questo e' lo standard delle persone invitate e delle modalita' di inaugurazione degli anni accademici, beh anche questa della Sapienza mi pare in linea.

2) non condivido il pensiero del Papa su determinati temi, questo non significa che lo consideri meno importante o degno di essere ascoltato, e parlo da cattolico. da laico, preferisco avere lui all'inaugurazione dell'anno accademico piuttosto che Sgarbi, ad esempio, che e' considerato da molti un esempio di cultura.

3) penso che un'istituzione laica e razionale come un'universita' possa permettersi di invitare personaggi di spessore (politico, istituzionale, intellettuale) per favorire quel pluralismo di pensieri ed opinioni che dovrebbe fermentare in un'universita'. E' un discorso in parte simile a quello sull'intervento che Ahmadinejad ha tenuto all Columbia: e' interessante avere l'opportunita' di ascoltare dal vivo questi personaggi, anche se non se ne condividono le opinioni. E dobbiamo dimostrare di essere aperti a dare la parola a tutti, non solo a chi preferiamo.
Non dare la possibilita' di parlare a chi la pensa diversamente da noi, se non ricordo male sul vocabolario si chiama fascismo. ah, ma gli studenti che stanno protestando sono di sinistra, giusto?
ma che casino, scusate lo sfogo ma a me questi sembrano tutti scemi, sia da una (studenti ultra' di sinistra) che dall'altra parte (ciellini o peggio fascistoni).

4) circa 5 anni fa (era il 17 maggio 2003) la Sapienza riservava a Giovanni Paolo II, un onore fino ad allora mai concesso: la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Ecco le parole dell'allora magnifico rettore della Sapienza, Giuseppe D'Ascenzo: la scelta di conferire la laurea honoris causa a papa Wojtyla "è stata fondamentalmente dettata da quello che è stato il suo impegno nel diritto internazionale, che è stato veramente cospicuo. La cosa più importante che noi abbiamo rilevato è stata la sua volontà di armonizzare i popoli e le culture. Dovremmo cercare di seguire l'approccio della filosofia del Papa. Come Università - aveva aggiunto il rettore - siamo preparati ad un certo tipo di cultura".

Dove'erano allora coloro che sostengono che l'attuale Pontefice non debba avere nulla a che fare con l'Universita' laica, proprio in quanto Pontefice, cioe' capo della Chiesa e dello Stato Vaticano? Va fatto un distinguo tra chi non vuole Ratzinger in quanto Ratzinger e chi non vuole Ratzinger in quanto Papa.

5) penso che il Papa abbia sbagliato ad annullare la visita. da un punto di vista laico, ha tolto la possibilita' a chi voleva ascoltarlo di...ascoltarlo appunto. da un punto di vista cattolico evangelizzazione ed ecumenismo dovrebbero essere al centro dei suoi pensieri. Gli apostoli non li fermavano nemmeno le pietre e i leoni, non vedo perche' il Papa debba farsi bloccare da persone che protestano (e legittimamente possono farlo)

Unknown said...

Per prima cosa invito tutti a farsi una bella cultura sul sito dell' Avvenire, dell'Osservatore Romano, ma soprattutto su http://www.papanews.it/ giornale on-line sul pontificato di Benedetto (che tra le sue firme può contare addirittura Lucianone Moggi, quale "faro dell'informazione religiosa"). Mi limito quindi a un piccolo commento in quanto Ateo, Anticlericale, Politicamente Scorretto; l'invito del Papa alla inaugurazione dell'anno accademico di una università LAICA come La Sapienza è fuori luogo; la cerimonia in questione è il massimo della visibilità al minimo prezzo e tutti sgomitano per andarci (per la mia lista studentesca dovevo andarci io e mi fecero le scarpe dei simpatici "compagni" in realtà ultra-cattolici..)Quindi è una cosa semplicemente RAPPRESENTATIVA per l'università, la città ecc ecc. Solitamente quindi ci sono figure politiche, imprenditori, zozzoni vari.
Che ci va a fare il papa?! a dire le solite frasi bislocche sulla eticità delle scienza, sulla identità cattolica.. ah no! aspetta! lui è stato invitato perché "messaggero di pace"... ma certo! Di pace perché dice le tre frasi pacco sulla pace in Medio-Oriente o perché ricorda che la Chiesa è contro tutte le guerre (ah ah!!) ecc ecc ma chiaramente non dice una parola per dire sulla "guerriglia" che c'è in parte d'Italia per rimandare i rifiuti ai napoletani...
(ah, giusto forse perché lui non tratta questioni politiche...non le tratta?!)
In chiusa ricordo che visto che si sta parlando di un invito importante e rappresentativo per l'università, ma anche la città di Roma, forse forse non è il massimo quando tre giorni prima si è detto "gravissima condizione di degrado".

paga le tasse papa!

Unknown said...

Caro Giambo, molte delle cose che scrivi, lo sai benissimo, sono condivise anche da un ateo materialista come me. Tuttavia, un punto mi sento di doverti contestare, ritenendolo cruciale al fine di capire di cosa stiamo parlando. Piu' precisamente, mi riferisco al tuo numero (4). Il nodo della discordia nasce proprio dall'invito rivolto al papa in occasione dell'inaugurazione dell' anno accademico. Come dire, e' l'occasione, la circosatnza per cui si invita il papa, non tanto il fatto che lo si invita in se' ad avere mosso le critiche all'interno dell'universita'.
A questo proposito, invito tutti ad ascoltare la brevissima intervista a Parisi al seguente indirizzo:

http://mediacenter.corriere.it/
MediaCenter/action/player?uuid=
7fc2d9ae-c39d-11dc-b859-0003ba99c
667

Per coloro i quali poi avessero del tempo, allego la lettera firmata dai professori della Sapienza. In essa, colgo una lucidita' argomentativa che gli editoriali di oggi (si veda quello di Ezio Mauro su Repubblica tanto per fare un esempio) dovrebbero prendere ad esempio.

Buona lettura e Saluti!


Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell'agenzia di stampaApcom che recita: «è cambiato il programma dell'inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell'università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell'Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».

Come professore emerito dell'università La Sapienza - ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico - non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l'obiettivo politico e mediatico.

Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico. Un cattolico democratico - rappresentato per tutti dall'esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica - non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull'incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università - da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa.

Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell'università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l'Accademia e la Chiesa. La sua clamorosa violazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.

Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma. In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta - cito testualmente - dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio».

Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo. Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali - conclude infatti il papa - con l'intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare - alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l'ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell'umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».

Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino. Un'appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l'integrità morale di ogni individuo.

Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l'effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di Troia per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l'appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo - condotto tra l'altro attraverso una maldestra negazione dell'evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell'avversario - di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell'evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?

Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell'immagine de La Sapienza nel mondo. Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sottile): «Il Papa inaugura l'Anno Accademico dell'Università La Sapienza».

Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come. simbolo dell'autonomia, della cultura e del progresso delle scienze.

Sito:http://www.aprileonline.info/
5852/la-lettera-di-marcello-cini

Unknown said...

W L'ITALIA!! nessun giornale nessun politico nessuno ha il coraggio di attaccare il papa! il quale zitto zitto è riuscito (evidentemente ben consigliato) a ricavare il massimo dalla cosa! l'onnipotente papa fa la figura del martire, il suo discorso viene letto comunque, peccato non lo si possa invitare a porta a porta (che comunque ieri gli dedica la puntata)... intanto TUTTI difendono ugualmente mastella, il gip che lo accusa fa una figura da macchietta (guardatevi la sua conferenza stampa) e il mastellone, parlando del suo problema trova comunque il modo di nominare il santo padre. ripeto w l'italia, w la chiesa w tutto. ENNESIMA PROVA DI COSA SIA LA RELIGIONE OGGI! l'oppio dei popoli, una possibilità di parlare di STRONZATE quando sevirebbe tutt'altro.

chiara said...

Allora, che questo papa a me non piaccia particolarmente in quanto lo sento parecchio distante dalla realtà è un fatto, però ho trovato assurdo tutto quello che è venuto fuori!!Dove sta il problema se il papa parla in un'università? e allora quando Giovanni Paolo II è andato in parlamento che cosa doveva succedere?? Qui era a rischio la laicità del sapere, in quella occasione come mai tutti non hanno temuto che venisse istituito il battesimo per legge? Non avrei trovato assolutamente fuori luogo un intervento del papa all'università, in quanto lui è portavoce di una realtà che esiste e in quanto tale può essere discussa!! Se fosse stato invitato il dalai lama ci sarebbe stato lo stesso baccano? e se avessere invitato un musulmano? Ragazzi, a me tutto questo putiferio pare trasudare paura!! Avevano paura che il discorso di una persona possa modificare lo spirito di un'università? Avevano paura di offendere le persone laiche presenti?

A volte ho l'impressione che si voglia essere a tutti i costi il più possibile neutri, mai esporsi attenzione!!!
vabbè, avevo poco tempo e non so se mi sono riuscita a spiegare!!

vorrei concludere al volo col racconto di un episodio. Un'amica di mia mamma ha la badante per sua mamma e qusta badante le ha detto che l'ha chiamata il marito da non mi ricordo quale paese dell'est, preoccupato che anche qui a Trento fossimo sommersi dalla spazzatura!! Ecco l'immagine reale e metaforica che diamo al Mondo, nel nostro paese puoi trovare davvero di tutto, come nei cassonetti!!

Giambo said...

risposte a Tarolli:

1) che il Papa abbia ottenuto il massimo, dal punto di vista mediatico, a questa vicenda mi pare una cosa normale, non è mica fesso (anche se ribadisco che per me sarebbe dovuto andare comunque).

Che nessuno attacchi il Papa mi sembra altrettanto ovvio, visto che non è che si è fatto invitare con la forza, lo hanno invitato spontaneamente e poi ci sono state le polemiche. Non vedo che colpa ne abbia lui sinceramente, o dove possa essere criticabile per questa vicenda (a parte ripeto il fatto che abbia rinunciato ad andare).

La vicenda di Mastella non c'entra nulla con quela del Papa, anzi mi infastidiscono le correnti politiche (sia a destra che sinistra) che si professano portatrici della verità cattolica, ma la religione è una cosa, la politica un'altra, e sono un pò stufo delle strumentalizzazioni politiche della religione (anche se ammetto ci sono state ingerenze di tipo politico ad parte di esponenti della Santa Sede, che io personalmente non condivido)

2) guarda bene il mio nuovo post, spero che tu diventi un bell'albero :)

LG said...

Mi dispiace di dover levare anche la mia voce di senza Dio nel dibattito, ma effettivamente in questi giorni sono un po' in fibrillazione tra il Papa e il Mastellone, e invece di fare quiz leggo un giornale dopo l'altro.
Quello su cui credo dovremmo essere d'accordo TUTTI é che invitare il papa a fare una lectio magistralis in occasione dell'inaugurazione dell'università più importante d'Italia non sia stata un'idea brillante; che ci siano eventuali precedenti (e vorrei dire che la laurea honoris causa a Wojtyla mi sembra comunque ridicola) non mi pare rilevante, resta il fatto che il papa (e questo in particolare) non c'entra niente con quello che dovrebbe essere il tempio (pagano) della scienza. Si può chiedere a luminari della fisica di starsene tranquilli ad ascoltare il discorso senza contraddittorio fatto da un teologo che ritiene l'illuminismo un periodo oscuro dell'umanità, sostiene il creazionismo e, almeno in parte, l'atteggiamento della chiesa nei confronti di Galileo? Secondo me no ed é consolante che ci siano state almeno alcune voci di protesta.. Dal punto di vista simbolico e considerata la situazione di controffensiva clericale in atto in Italia, avrei davvero preferito Sgarbi che per lo meno non rappresenta una religione.
Poi tutti (anche giambo) tirano fuori l'esempio di Ahmadinejad e citano Voltaire per dire che "ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione": a parte che parlare di chiesa imbavagliata fa spaccare dalle risate ed é totalmente fuori dalla realtà, penso che siamo proprio "noi" laici a sostenere maggiormente questi principi e non accettiamo di certo lezioni improvvisate da certi personaggi politici e religiosi. La differenza enorme é che il papa pretende di parlare sempre di fronte ad una platea amica ed accondiscendente, senza possibilità di replica e (non sia mai, sacrilegio!) di contestazione. Non mi pare che Ahmadinejad abbia trovato questa situazione nella sua visita a NY, anzi é stato sputtanato dallo stesso rettore e irriso dalla platea quando ha parlato degli omosessuali. Quindi paragonare la protesta studentesca, legittima e non violenta, con il fascismo mi pare fuori luogo; se il papa vuole parlare in università, dovrà accettare il contraddittorio e persino i manifestanti, altrimenti farà meglio a limitarsi alle consuete uscite tra gli amici del"santo subito" (vedi grande messa per la libertà di domenica).
Quello che dispiace della vicenda é come si sia forse esagerato, offrendo così una chance al pontefice di restarsene a casa facendo la vittima; e al tempo stesso la desolante univocità dei commenti politici e non (concordo con bobo, fanno male soprattutto Veltroni ed Ezio Mauro, confido solo in Scalfari ormai).
Prepariamoci: sono le prove generali per il grande ritorno sulla legge sull'aborto e, perchè no?, magari ci sarà da ritoccare anche quella sul divorzio

Giambo said...

mmm vediamo un pò da dove iniziare...c'è molta carne al fuoco.
beh partiamo dall'invito all'inaugurazione dell'anno accademico, che è poi ciò da cui tutto si è originato. In generale sono d'accordo che sia stato un errore da parte del rettore, se consideriamo cos'è una lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accedemico da un punto di vista oggettivo (cioè un indirizzo per l'anno stesso). Se però consideriamo, da un punto di vista un pò più "sgamato" (e questo è un termine tecnico) cos'è l'inauguarzione dell'anno accademico al giorno d'oggi, e cioè un evento mediatico per pubblicizzare l'università, posso capire perchè il rettore abbia proposto questo invito, e seppur non d'accordo al 100% potrei accettare senza problemi di ascoltare il Papa in tale occasione (e qui sto parlando da un punto di vista puramente laico). Ne ho parlato anche con il mio amico Tan, che da esterno ateo e senza imboccature mi ha presentato la stessa conclusione (anzi era super pro invito: ottima pubblicitù secondo lui)

Ho visto l'intervento di Scalfari su repubblica radio e tv
(http://tv.repubblica.it/
home_page.php?playmode=
player&cont_id=16201&showtab=Italia occhio che dura un'ora)
e mi sa che Guglie ha perso anche l'ultimo punto di riferimento per un anticlericalismo duro e puro (no dai, questa è una provacazione).
Devo dire che sostanzialmente sono d'accordo su praticamente quasi tutto Scalfari ha da dire sulla vicenda (non sul suo giudizio dul Papa in sè).

Dissento con Scalfari (e invece sono incredibilmente d'accordo con Guglie) sull'esito finale della vicenda: rimango dell'idea che il Papa sarebbe dovuto andare comunque, non credo che i manifestanti si sarebbero fatti slegnare dalla polizia, sono convinto che la popolazione universitaria della Sapienza non sia composta di Black Blocks, ma di persone intelliganti e civili.

Per quanto riguarda la Chiesa imbavagliata: non è che perchè una persona ha grande visibilità mediatica, allora ci sono occasioni in cui è giusto metterla a tacere.
La mia critica alle manifestazioni è sostanziale: se manifesti contro le idee del Papa va tutto bene, se manifesti perchè il Papa non parli, è un altra cosa (fascismo appunto). Io non mi scomodo a citare Voltaire, e il fatto di Ahmadinejad è davvero lo stesso da questo punto di vista: ero e sono totalmente contrario a chi non lo voleva far parlare; ero e sono molto favorevole a quel fermento di cultura che la vicenda ha provocato e che si è espresso anche in varie manifestazioni nel campus.

Sulla controffensiva clericale, e le previsioni su legge sull'aborto eccetera: magari ci saranno anche queste cose (anche se sinceramente ne dubito), ma sta alle persone decidere cosa vogliono (mi pare si chiami referendum, vedi aborto e divorzio) e penso che dimostrare intransigenza da una parte e dall'altra sia non solo stupido ma anche controproducente (il famoso boomerang evocato da Scalfari in più occasioni)

infine ribadisco l'invito a tenere l'ex (hahaha) ministro della giustizia fuori da questa discussione, che già ho veramente dei giorni bui qui a commentare la vicenda con persone da tutto il mondo che mi domandano:"ma è vero che il vostro ministri della giustizia è indagato per concussione? ah italian mafia, eh?" e assolutamente non voglio contemplarlo nella mia sfera religiosa

Anonymous said...

Ciao a tutti, entro anch'io in questo blog solo per qualche commento da laica, cattolica e medico...
Non è perchè sono la sorella di Giambo che la penso come lui, ma in effetti è proprio così..
E non è perchè sono cattolica..Anch'io non condivido in toto tutte le scelte dell'attuale Papa Benedetto..
A questo proposito è nata una super discussione ad un meeting in ospedale e in cui erano schierate due "fazioni":quella super atea e intransigente, gruppo pro fecondazione assistita, pro legge 40 per intenderci, e quella dei super atei, ma aperti al dialogo, che molto candidamente non capivano il motivo di tutta questa polemica: considerano infatti il Papa un personaggio illustre e di cultura e non vedono alcuna motivazione per non invitarlo all'inaugurazione dell'anno accademico. E fidatevi che loro di inaugurazioni e di università ne sanno molto più di noi..Anche all'inaugurazione di quello di Verona si invitano sempre alternativamente personaggi illustri di diversi schieramenti e nessuno si è mai sognato di protestare su uno o su quell'altro esponente.
Ricordiamoci che l'inaugurazione dell'anno accademico è cmq un evento mediatico e pubblicitario e che il Papa è un uomo importante, un teologo e uomo di cultura...Fate voi i vostri conti..
E qui ritorno a dire che l'unico errore del Papa è stato semmai quello di soprassedere alla sua presenza, avrebbe dovuto presentarsi a testa alta e rispondere alle critiche dei presenti...
Con questo passo e chiudo e vi abbraccio tutti
P.S. Non penso che si arriverà mai a eliminare la legge 194, ma eventualmente a rendere più chiari alcuni punti sibillini della legge, che ancora oggi creano spesso problemi a noi addetti ai lavori..
Non parliamo poi della legge 40, altro caos indegno..

LG said...

Mi piego alla sapienza e infinita saggezza di Sua Maestà Lord Franchi

Anonymous said...

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