Friday, November 30, 2007

China

Ok questa è davvero interessante, non so se è arrivata anche a voi la mail con la storia della bambina neonata sul bordo della strada cinese. Vedere foto del genere fanno accapponare la pelle. Non pubblicherò le foto sul blog, non mi sembra il caso, se volete sapere a cosa mi riferisco Tarolli vi può inoltrare la mail. Ci sono alcune considerazioni al riguardo che mi piacerebbe fare.

La prima: chiunque abbia fatto quelle foto (e qui sto dando per scontato che siano autentiche, ma davvero non ci metterei la mano sul fuoco) non è migliore delle altre persone che nelle foto ci stanno, anzi. Evidentemente l’intento di documentare la cosa per ore solo per mostrare che la gente cinese se ne frega di una neonata al bordo della strada è più importante che prestare soccorso alla bimba, per questa persona.

Sul controllo delle nascite: certo che è una cosa terribile che una coppia non possa per principio avere più di un figlio. Ma analizziamo i dettegli. La legge funziona così: se tu e il tuo consorte siete figli unici, allora potete avere più di un figlio, altrimenti, potete comunque avere più di un figlio, ma pagate una multa per averlo. Nessuno è obbligato con la forza a non avere figli. Non esiste l’aborto obbligatorio, come dice la mail. Certo per noi anche l’idea della multa è pazzesca, ma come ho imparato da un po’ di tempo a questa parte, prima di giudicare le politiche cinesi bisogna confrontarsi con i loro numeri. Pensate a quanti sono i cinesi ora, con il controllo delle nascite, pensate a ch problemi sociali e gestionali hanno con questo numero di persone. Pensate a questi problemi se le persone fossero, diciamo, un quarto di più di quante sono ora. L’India non ha una politica di controllo delle nascite. La crescita demografica indiana è incredibile (e me ne sono accorto, sono circondato ogni giorno da indiani!!!) e non mi sembra che da un punto di vista sociale in India si stia bene. I bambini nascono sì, ma poi quanti hanno delle condizioni di vita decenti? Quanti muoiono di fame?

Sulla preferenza di figli maschi. È assolutamente vero che in generale ci sia una cultura che apprezza di più il figlio maschio. Nelle città più grandi, dove il benessere è più diffuso, questa differenza è nettamente assottigliata se non inesistente. Nelle campagne, figlio maschio = forza lavoro, figlia femmina = dote! Non è proprio così, ma ho usato la parola dote per evocare sensazioni di qualche decennio fa in Italia. Pensate ai vostri nonni: quando sono nati loro (ma anche quando sono nati i vostri genitori), era preferibile/preferito un figlio maschio o femmina? La situazione della Cina rurale oggi ha molte similarità con l’Italia rurale di qualche decennio fa.

Il fatto che gli aborti riguardino in maggioranza feti femminili non mi stupisce per le considerazioni di cui sopra.

La cosa del traffico di donne mi sembra una cavolata. È vero che ci sono più uomini che donne (e poi noi italiani gliele rubiamo, eh eh!), allora se non ci sono donne, da dove le trafficano? Dalla Thailandia? Dagli amici giapponesi? Non ci credo molto.

Note conclusive: avete mai letto sul giornale (o sul web, visto il post precedente) di neonati abbandonati nei cassonetti in Italia? È orribile. Se lo facciamo noi che siamo super civilizzati, è plausibile pensare che i cinesi non lo facciano? Moltiplicate l’occorrenza di eventi come questo per la proporzione tra il numero di cittadini italiani e quelli cinesi. Quanto fa? Tanto, vero?

Sulle politiche del governo cinese: anch’io sono critico rispetto a diversi punti some la crescita non sostenibile, divario ricchezza/povertà (e sto parlando dagli stati uniti!!!), l’inquinamento (che pare si stiano mettendo sulla retta via, speriamo), il materialismo imperante. MA. Ma provo a pensare che se si ha a che fare con una popolazione talmente elevata, i normali approcci politici e sociali attuati da noi non funzionano più. Per certi versi è la metafora del comunismo: può funzionare perfettamente in micro comunità autogestite, ma quando lo proponi su grande scala ha storicamente fallito. Molti dicono che i fallimenti storici del comunismo (di cui la Cina è stato un esempio, tra l’altro) sono dovuti al fatto che non era vero comunismo quello applicato. Appunto. Non è praticabile su larga scala.

Il punto (come ha notato anche Chris, un mio amico di SIPA che ha lavorato in Cina per un anno) è che noi, e in particolare molte ONG che si occupano di Cina (ma anche di altri Paesi, come testimonia il mio post sugli human rights) non capiamo bene di cosa stiamo parlando. Quali politiche sociali attueremmo se fossimo nel governo cinese? Funzionerebbero con 1.3 miliardi di cittadini? Ripeto, secondo me il governo cinese non è immune da errori (come del resto i nostri governi, mi pare). Pensate che anche gli errori cinesi si moltiplicano rispetto ai nostri. Per citare Chris (e con lui i cinesi che conosco): ”pensate che il governo cinese non veda i problemi che il paese ha? Pensate che non ci pensi nemmeno lontanamente a risolverli? In cosa sono meglio le nostre politiche, se applicate alla situazione cinese?”

Mi rendo conto che l’argomento è delicato. Ho scritto queste righe abbastanza di getto , quindi ora più che mai il blog è aperto a commenti.

Wednesday, November 28, 2007

Le mine

Ok finalmente è giunto il momento del post sulle matite! So che c’era grande attesa sin da un post precedente (come i commenti hanno confermato), e quindi eccolo qua!

I realtà questo post non è altro che un’applicazione pratica del celeberrimo metodo visivo per bambini minorati ideato da un genio matematico dei giorni nostri (chi lo conosce lo sa), e cioè la visualizzazione di un concetto. Il concetto in questione è la differenza tra Italia e Stati Uniti. Siccome sento già da oltreoceano commenti increduli e forbiti del tipo “secondo me questa è una cazzata!”, cerco di spiegarmi.

L’Italia è la scatola per mine a sinistra, gli USA (o America, come si chiamano qui) quella a destra. Come potete notare gli USA sono più grandi, perché qui tutto è più grande: le strade, le macchine, l’ego delle persone, gli investimenti, le taglie dei vestiti, i palazzi, l’ignoranza riguardo al resto del mondo…ma la cosa interessante è che questo spazio, questa “grandezza”, è inutile, perché il numero di mine per matita che contiene è lo stesso dell’Italia. Bene quindi, abbiamo il primo concetto: gli USA sono (o si sentono, o vogliono sentirsi) grandi, ma inutilmente.

Il secondo riguarda l’Italia in sé: la confezione è più bella, meno tozza, più colorata. L’Italia è colorata, meno omologata, ricca di originalità, ma nella sostanza le manca qualcosa (le mine appunto) e il tappo è aperto, segno che qualcosa scappa dall’Italia (i cervelli? e se le mine fossero i finanziamenti ala ricerca?).

Bene, nell’attesa che questa mia opera d’arte moderna che nemmeno la donna col putto avrebbe potuto spiegarci meglio (anche perché noi staremmo leggendo la Gazzetta, e per chi non era nella 5B mi dispiace ma non potete capire) trovi spazio in qualche galleria, magari tra un quadro di ROTHKO e la merda d’artista, tratteniamo tutti il respiro.

P.S: parlando di foto artistiche, sparatevi questa "Autumn in New York" dalla mia finestra, con l'effettazzo quadrettatura dato dalla rete antizanzare!


Wednesday, November 21, 2007

lettera aperta a Guglie, ovvero sopra il futuro dell'informazione


Bene, approfitto della pausa pranzo per rispondere al commento di Guglie: eh lo so, d'altronde di questi tempi non ci sono state grandi novita', troppo preso dalla bat-caverna. Ma uno scopo del blog e' anche quello di tenervi aggiornati sulla mia vita qui, quindi le cavolate sono indispensabili.

Non sapevo che il palazzo l'avesse progettato Renzo Piano, purtroppo non sono potuto andare al gran gala' dell'inaugurazione. Devo dire che il palazzo e' mediamente brutto.
La cosa interessante del NYT (che e' tra i miei preferiti su mozilla) e' che il suo editore ha promesso che tra 5 anni non venderanno piu' copie cartacee, ma terranno solo il sito. in piu' di recente hanno dato pieno accesso gratuito a tutte le features del sito, passo non da poco.
L'evoluzione dell'infomazione sul web e' interessante e attuale, basti guardare alla polemica blogs/informazione tradizionale. Devo dire che ormai leggo di rado le notizie cartacee, ma ogni giorno (piu' volte al giorno) quelle online. Il vantaggi principali del web sono 2: il tempo reale (che i giornali di carta non hanno mai avuto e mai avranno) e la pluralita' di fonti (posso appunto leggere Repubblica,il Corriere, il NYT, il Guiardian eccetera a distanza di un clic). I problemi principali sono l'attendibilita' della fonti, la scarsita' di "editoriali", se si escludono i blog, e la visibilita'. Sono convinto pero' (anche per deformazione professionale) che il giornalismo sul web e' il futuro dell'informazione. Il problema anche li' e' pero' il solito: chi finanzia chi (da una prospettiva marxista). Attenzione che le cose si stanno muovendo in grande sul web, non solo per l'informazione, ma anche per il'intrattenimento (che e' forse la piu' grande fonte di traffico web, dopo i motori di ricerca). Non e' un caso che in questi giorni abbiano lanciato la versione beta di Hulu (un vero e proprio colosso, se guardate chi ci sta dietro, i nomi Murdock e Gates vi dicono niente?).
Bene come direbbero al Processo di Biscardi: posso lanciare una provocazione?
web o carta? blogs o giornali? a voi la scelta.

P.S: la televisione e' volutamente eclusa, perche' non ha futuro se non sul web, e poi l'informazione in tv e' a dir poco indegna. In Italia si sa come funziona, ma avete mai provato a guardare FOX news? Emilio Fede e' un dilettante....
P.P.S: consiglio la visione di un video blog di Beppe Severgnini al riguardo aceesibile dal sito del Corriere. E' di qualche tempo fa ma non dovrebbe essere difficile da trovare.

Friday, November 16, 2007

Questioni urbanistiche


Dopo un po’ di tempo trascorso in questa città, la domanda sorge spontanea: perché non hanno i cassonetti come da noi in Europa? Risposta molto semplice: perché così si possono buttare per strada un sacco di fantastici sacchi di MONNEZZA (questa è una citazione nascosta per chi ha condiviso con me i piacere di Povo-Mesiano…chi indovina il personaggio misterioso vince una stretta di mano, AMBITISSIMA senza dubbio!) . Nella foto potete apprezzare un angolo come molti se ne vedono verso sera…ah che bello passeggiare in una valle ver…di sacchi di monnezza!

Seconda questione: l’altro giorno mi aggiro per il centro del campus dopo essermi fatto derubare dal bookstore per una scatola di mine per la matita (e qui vi rimando al prossimo post), quando noto che nel prato principale qualcosa è cambiato: ci sono delle tende!!! Che anche qui siano arrivati i temutissimi ROM ? pare di no, apparentemente il fatto di dormire nel prato dell’Università rappresenta per 4 studenti una progredita fonte di protesta contro non si è ben capito che cosa…però considerato cosa pago di affitto un pensierino…e poi sono anche più vicino alla bat-caverna…e alla fine non fa così freddo...no, quest’ultima è una cavolata. Comunque dopo 5 impavidi giorni i nostri eroi sono ancora lì, nemmeno troppo assiderati, tutto sommato non male direi…

Ultima considerazione. Forse ve lo avevo già scritto, ma Columbia University ha intenzione di espandersi un bel po’ verso nord, tipo 10-12 blocks. I soldi per comprare il terreno non mancano, grandi piani architettonici nemmeno (mi fa venire in mente il mitico Botta!!!), c’è solo un problema: la gente che al momento in quei posti ci vive!!! Ovviamente alla St- Joseph tutti ce l’hanno con la Columbia…questo comunque è uno dei tanti piani di cambiamento nella zona Harlem, apparentemente c’è l’intenzione di rendere la zona un quartiere residenziale, o comunque per l’upper middle class. Stanno comprando terreni, sfolleranno i fratelli, raderanno tutto al suolo, costruiranno, e venderanno facendo PALATE di dollari. Io ovviamente sto dalla parte dei fratelli, che dovrebbero spostarsi sempre più a nord, anzi, sempre più a Bronx (da un ghetto all’altro, che figata!).

Nota conclusiva: parlando di Harlem, vi consiglio di vedere American Gangster, film molto ben girato e interpretato, e interessante. Anche quando si parla di spaccio di droga un nero che prospera non può essere concepito (sia perché l’idea sembra assurda, sia perché dà fastidio)…

3 ragioni per cui è bello avere amicizie femminili (no, non le ragioni a cui stai pensando tu Tarolli….)

Rieccomi a voi dopo qualche tempo. Per iniziare qualche piccola considerazione generale. Qui fa un freddo boia (per usare un termine tecnico). Non è tanto il freddo in sé, quanto il vento in stile Bora (scusa Hui per il riferimento a chi ti ha portato via il basilico) che sta soffiando senza sosta! Ieri poi ha anche piovuto, e considerando che un mese fa mi hanno inculato (altro termine tecnico) l’ombrello in un bar (spero che un fulmine ti abbia colpito mentre lo aprivi, fot@#!!to ladro) non è stato un bel momento. Questo post è in pratica una spudorata leccata di culo (oggi proprio non riesco a trattenermi dall’usare un linguaggio beppegrillesco) alle care persone che consentono al mio sangue di non ghiacciarsi: Anna, Chiara e Giorgia (in rigoroso ordine alfabetico). Grazie care, da qualche giorno vi voglio bene un po’ di più. Guardate la foto per credere.

P.S: la foto è volutamente un pò sfocata per non turbare i palati più fini con la mia faccia da rientro post giornata trascorsa nella bat-cave...


Sunday, November 4, 2007

Good news from San Diego

No, non voglio parlarvi degli incendi , non direttamente almeno(tra parentesi, sparatevi questo articolo del Times sul rapporto Schwarzi-George W, è interessante)

Grandissime novità!!! Da poco più di una settimana a questa parte Jessica, una mia amica di San Diego (una delle fantastiche girls che hanno ospitato me e franz all’inizio, e con cui siamo usciti tutto l’anno), vive qui a NYC!!! Che bello ci siamo già beccati un paio di volte, sono stracontento, spero che riesca a trovare il lavoro che sta cercando e che si fermi il più possibile!!!

L’altra novità è a dir poco una bomba: Serge e Carolina vengono a suonare in un locale di Brooklyn sabato prossimo!!! Spettacolo!!! Per chi non sapesse di chi sto parlando, Serge è i professore più figo mai apparso nella storia delle università, ha 32 anni ed oltre ad essere super bravo è mega simpatico ed ha una sua rock band (SO3, lui canta e suona chitarra o basso, è quello nella foto a destra). Ed è stato il mio advisor per un anno a san diego e poi mio correlatore di tesi. Con lui ho pubblicato il mio articolo. C’è un terzo coautore di quell’articolo: Carolina, una dottorando di Serge che è stata il mio “boss” per un po’. Anche lei ha una band (Audition Lab), in cui canta, che è tutta composta da dottorandi di san diego!!! Hahaha pazzesco, non vedo l’ora di rivederli, nel frattempo sto cercando di raccogliere un po’ di pubblico internazionale (dallìI-House) per il concerto (i cui proventi andranno a sostegno della croce rossa californiana per aiutare chi è stato vittima degli incendi). in una sola parola: COOL !



Ecco un'aggiunta a testimonianza di una grande serata, con il chitarrista della band di Serge che è pure capace di suonare Jimmy Hendrix con la chitarra dietro la testa...pazzesco!

Per chi se lo stesse domandando: No, non mi sono drogato quella sera, quello è il mio aspetto normale alle 2 notte


halloween and a fun night



Come tutti sanno (ma Franz più di altri) Halloween è una festa perticolarmente sentita qui negli States. Soprattutto per le ragazze, che possono finalmente sfoderare le mille e più varianti del costume preferito: il puttanone!!! È veramente stupefacente vedere come riescano a non vestirsi nonostante facciano 5 gradi sotto zero (eh già, da un momento all’altro è arrivato con simpatia il super freddo, ottima cosa che nell’international house non sappiano come gestire il riscaldamento: si passa dal corridoio ghiacciaia al bagno sauna, cose che fanno bene alla salute) e con grande originalità poi: ci sono la porno segretaria, la ninfo-infermiera, la scolaretta pervertita, la commessa del footlocker (?!?!?) arrapata e per finire la mia preferita: la vampira allupata. Per gli amanti dell’orrido, posso segnalare una Biancaneve obesa, che andrà a compete nei miei incubi con sailor moon (guglie sa di cosa sto parlando). Camminando per le strade del greenwich village si possono veramente incontrare i personaggi più pazzi e assurdi, e devo dire che alcuni vestiti sono veramente divertenti. All’international house c’è stato l’immancabile halloween party: a cui ho partecipato in accappatoio (vedi foto), non avendo un vero costume e non avendo il tempo o la voglia per cercarne uno. Devo dire è stato stradivertente.

Continuando con la descrizione di cosa NYC offra in termini di divertimento, ieri sera sono uscito con Goran (aka il croato coi muscoli), chris (il Captain SIPA della foto, veramente un tipo divertente) e alcune tipe dell’est europa (non pensate male, erano amiche di Goran). Dopo la cena a times square a base di spiedino al pollo gentilmente offerto dl venditore all’incrocio, che conteneva il gusto speciale della strada (il lurido gli fa un baffo), ci siamo diretti nel Village in un posto abbastanza figo. Nella via, abbiamo incrociato il Colombian Bus, cioè un pullman stile colombiano su cui si fa festa (c’è la musica eccetera), mentre ti porta in giro per il centro (vedi foto). Questa volta siamo stati in una parte del Village un po’ più ghetto (per i fan del genere), cioè in una strada dove, oltre ai barboni qua e là, c’erano ruote i biciclette legate a lampioni (e tutti sappiamo che fine ha fatto il resto della bici) e il mio pezzo preferito: la rete (tipo recinzione di campo da calcio) col attaccati degli appendini e dei vestiti in vendita, con l’immancabile fratello yo yo a fianco. Comunque arriviamo al locale dove eravamo destinati, l’ingresso è un sottoscala orrendo, già sto pensando in che cavolo di buco siamo finiti e invece no: l’interno è quello che non ti aspetti, un locale grande, su due piano, con stile vintage e devo dire molto figo. Il tema della serata era musica slava, e devo dire mi sono divertito un casino: il DJ è diventato il mio eroe in pochi minuti, praticamente un tipo che non ha smesso di saltare dall’inizio alla fine della serata, che potenza! Stando al piano di sopra dopo un poco si fa caso al lampadario (stile ottocentesco, senza un motivo apparente), a cui sono appesi un paio di reggiseno e un tanga. La domanda sorge spontanea, la risposta è che prima c’è stato il famosissimo (?!?) lancio dei reggiseni…nota trash della serata, una tipa che balla, pesta qualcosa, la raccoglie, e tu che pensi: un altro reggiseno? : no, un calzino usato!!!! Not bad….spero di aver sollevato lo spirito e lo stomaco di chi legge questo post prima di un pasto!

Introducing...the BAT-CAVE !

Grande ragazzi finalmente vedo che qualcuno inizia a farsi sentire sulle questioni importanti…quindi è arrivato il momento delle cavolate. Orami non posso più sfuggire al mio destino: il computer è arrivato (scarso? mi par di sì….) e quindi mi attendono felici giornate nella bat-caverna. Non saprei come altro definire il mio “ufficio”, come potete notare dalle foto è oscuro (non ci sono le finestre) e pieno di tecnologia (praticamente una discarica di vecchi computer, monitor, schede ecc. , il magazzino del dipartimento insomma). Certo che in questo caso barman è cinese (grande new entry infatti: un china di 40 anni, anche con lui grandi conversazioni come potrete immaginare) e i vari robin sono tutti indiani (ne è arrivato uno nuovo, che figata si moltiplicano come i conigli). Io sono un po’ l’oggetto estraneo di tutto l’ambiente (considerando che sono il meno serio, sono probabilmente il joker della situazione), ma mi sono posto come obiettivo per la fine dell’anno di rendere la bat-caverna un posto almeno decente (non dico vivibile perché si sa che gli indiani già ci vivono…). Ultimo dettaglio, avrete notato il foglio con il mio nome sopra alla mia scrivania, l’unica cosa che mi garantisce di non perdere l’ambitissima postazione!!!!